Quale sono i cibi da non mangiare crudi? Ecco una lista parziale che può tornarvi utile.
Si potrebbe dire che ciascuno afferma la propria personalità attraverso l’identificazione del proprio essere nel seguire una tendenza, che sia di pensiero, di moda ed anche alimentare.
Filosofie di vita che aiutano a sentirsi bene con se stessi ed oggi si può ben parlare anche di filosofia alimentare: dieta paleolitica, Vegetariani, Vegani, Alcalini, Fruttariani, Crudisti e così via, tutte filosofie comunque professate in nome del vivere sano.
Un elemento in comune fra alcune diete consiste nel mangiare cibi crudi, così come si trovano in natura dunque non lavorati o coltivati e privi di trattamenti, tuttavia questa scelta non è scevra da rischi ed è necessario far attenzione ai cibi crudi che si mettono in tavola perché potrebbero essere molto dannosi per la nostra salute.
Ora, a meno che non si abbiano a disposizione abbattitori che eliminano i parassiti presenti sul cibo crudo, laddove si voglia beneficiare degli enzimi e delle sostanze nutrienti che altrimenti verrebbero eliminate dalla cottura, è bene tener presente quali cibi crudi evitare.
Tra le Solanacee: patate, pomodori e melanzane
da evitare anche cotte laddove presentino gemme e parti verdi, perché indicano lo scarso grado di maturazione. Contengono solanina, un alcaloide che si trova nelle Solanacee, categoria di cui le patate fanno parte, e amido; la solanina è tossica, può danneggiare l’apparato digerente mentre l’amido che è un carboidrato difficilmente assimilabile dal nostro organismo, con le dovute conseguenze, può impedire l’assorbimento dei nutrienti presenti negli altri alimenti che mangiamo.
è fortemente alcalinizzante e dotato di un forte effetto infiammatorio e può causare bruciori di stomaco nonché problemi al colon (i San Marzano e i Pachino); da evitare assolutamente (soprattutto il pomodoro verde) per chi soffre di colite e se abbinato ai latticini può essere causa di calcoli renali.
contengono anche loro la solanina in abbondante quantità nonché istamina, pericolosa per le reazioni allergiche e, pensate un po’, nicotina seppure in bassa quantità.
è l’habitat ideale per batteri, parassiti (toxoplasma, tenia, trichinella, ascaride, ossiuri, ameba e giardia) e virus. Se contaminata da batteri “gram negativi” nemmeno la cottura ci salva.
può provocare parassitosi, infezioni da microorganismi patogeni, siano batteri o virus, intossicazioni causate da tossine batteriche, tossinfezioni causate sia da batteri patogeni che dalle relative tossine. Nel caso dei molluschi bivalvi (cozze per esempio) si è esposti al rischio di epatite virale, salmonella, tifo, colera, Escherichia Coli, parassitosi intestinale da anisakis e molte altre.
sebbene precotti è sempre bene cuocerli per pochi minuti poiché possono contenere il batterio Listeria, ed il rischio della sua presenza aumenta se sono wurstel americani, prodotti in allevamenti superintensivi.
contengono acido cianidrico che causa avvelenamento ma per ottenere gli effetti bisognerebbe mangiarne più di cinquanta.
velenose in quanto possono aver sviluppato aflatossine (tossine derivanti da funghi), cancerogene e responsabili del ritardo mentale nei bambini o comunque della diminuzione di intelligenza..
ovvero non pastorizzato. Può essere contaminato da Escherichia Coli, Campylobacter e Salmonella.
contengono una tossina, la fitoagemutglininina (o lectina di fagioli rossi) e ne bastano quattro o cinque per avere i sintomi da avvelenamento che iniziano con sintomi gastrointestinali gravi.
può contenere parecchi agenti patogeni fra cui l’Escherichia Coli ed anche amidi non facilmente digeribili, come le patate.
possono essere tossici, velenosi o allucinogeni.
possono contenere il batterio della Salmonella. Anche se tenute in freezer, non è garantita l’uccisione del batterio salvo non si pastorizzi l’uovo.
Nessuno crederebbe che i germogli possano essere dannosi per la salute eppure, se consumati crudi, possono esserlo. L’habitat caldo ed umido essenziale per la loro crescita è perfetto per il proliferare di batteri come Escherichia Coli, Salmonella e Listeria, senza contare che i semi delle solanacee, contengono alto contenuto di solanina ed alcaloidi, i semi di rosacee, possono contenere una buona quantità di cianuro che permane nel germoglio. La radice e le foglie della Yucca, per esempio, contengono glicosidi cianogenici, sostanze chimiche che rilasciano cianuro. E’ essenziale dunque acquistare i germogli certi della loro freschezza e dunque lavarli accuratamente e cuocerli prima di mangiarli.
Dal Corriere della Sera:
«In effetti, il rischio di E.coli, salmonella e listeria è reale – conviene Erzegovesi – ma non è il caso di farsi prendere dalla fissa, molto anglosassone per la verità, della contaminazione da cibo. Il che significa che possiamo tranquillamente coltivare i nostri germogli in casa e mangiarli freschi, non appena cresciuti».
Articolo revisionato dalla Biologa Nutrizionista Maria Di Bianco