Si può ancora visitare fino al 27 ottobre 2019 al Museo dell’Ara Pacis di Roma la mostra “Claudio imperatore. Messalina, Agrippina e le ombre di una dinastia”.
Si tratta di un percorso espositivo che guida il visitatore alla scoperta della vicenda umana e politica dell’imperatore Claudio, dalla nascita a Lione nel 10 avanti Cristo fino alla morte a Roma nel 54 anno Domini.
La mostra ha l’ambizione di metterne in luce la personalità, l’agire politico, il legame con l’ombra di Augusto e col celebre fratello Germanico, il tragico rapporto con le mogli Messalina e Agrippina.
Lo sfondo è quello della corte imperiale e delle intricate e spesso scandalose vicende della dinastia giulio-claudia.
La mostra vuole tracciare di Claudio un’immagine un po’ diversa da quella cupa e decisamente poco attraente tramandataci dagli autori antichi, Svetonio in primis. Ne emerge la figura di un imperatore che cerca di prendersi cura del suo popolo e capace di promuovere utili riforme economiche e importanti lavori pubblici.
Il racconto della vita e delle opere del successore di Caligola è fatto attraverso un allestimento fatto di immagini e suggestioni visive e sonore, ma anche attraverso alcune opere di notevole interesse storico/archeologico.
La Tabula Claudiana, per esempio, su cui è impresso il famoso discorso tenuto da Claudio in Senato nel 48 d.C. sull’ammissione in Senato dei maggiorenti della Gallia; oppure il prezioso cameo che lo ritrae imperatore proveniente dal Kunsthistorisches Museum; o, infine, il piccolo ma evocativo ritratto in bronzo dorato di Agrippina Minore, proveniente da Alba Fucens.
Una novità di questa mostra è l’esposizione, per la prima volta, del ritratto di Germanico della Fondazione Sorgente Group, un’opera che celebra il giovane e amato principe colpito da un destino avverso.
La mostra è curata da Claudio Parisi Presicce e Lucia Spagnuolo. Organizzano Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la Città di Lione, il Musée des Beaux-Arts de Lyon.