Pasta con grano italiano al 100%. Ecco la lista delle marche che lo segnalano correttamente.
Dal primo aprile 2020 cambiano le regole sulle etichette dei generi alimentari. I produttori saranno obbligati a indicare in etichetta l’origine degli ingredienti principali dei loro prodotti, ma solo in alcuni casi.
Al momento in Italia è obbligatorio indicare in etichetta da dove viene la materia prima utilizzata. Insomma, una pasta può essere prodotta in Italia, ma se è fatta con grano proveniente dall’estero, questo va dichiarato. È un’indicazione che permette al consumatore di scegliere più consapevolmente.
Ciò era previsto da un Regolamento europeo del 2011 che concedeva agli Stati membri di allargare i i dettagli riportati in etichetta. Questo però solo fino al marzo 2020.
Dopo quella data non è chiaro quello che succederà. Se il Governo non interviene, questa indicazione di provenienza potrebbe sparire da molte etichette.
Dal primo aprile, infatti, entrerà infatti in vigore la nuova etichettatura di origine dell’Ue.
Il regolamento che la prevede stabilisce che solo in alcuni casi ci sarà l’obbligo di indicare la provenienza della materia prima. La novità è passata con l’assenso di tutti gli Stati membri, fatta eccezione per Germania e Lussemburgo, che si sono astenuti.
Il nuovo regolamento Ue si applica solo quando c’è il rischio che il consumatore si possa confondere sulla provenienza di un prodotto alimentare. Se per esempio un pacco di pasta reca la bandiera tricolore, ma il grano impiegato per produrla non è italiano, in quel caso il produttore ha l’obbligo di indicarlo in etichetta. In caso contrario, no.
Va detto, peraltro, che questa nuova disciplina più flessibile non si applica ai prodotti Dop, Igp e Stg, né a quelli a marchio registrato che già indichino chiaramente di per sé la provenienza della materia prima.
Pasta con grano italiano al 100%. Ecco la lista delle marche che lo segnalano correttamente
In tutto questo, però, c’è anche una buona notizia. E cioè che alcune grandi ditte italiane continueranno ad indicare sulle confezioni l’origine della materia prima.
È quanto comunica, per esempio, l’associazione Pastai italiani: “Gli italiani, così come fatto finora, continueranno a trovare nelle confezioni le informazioni sull’origine della materia prima. A prescindere da qualunque quadro normativo in materia, non cambierà la nostra trasparenza nel far sapere al consumatore da dove arriva il grano utilizzato per fare la pasta”.
L’associazione rappresenta marchi come Barilla, Voiello, la Molisana, Divella, Garofalo, Agnesi e molti altri. Sui loro pacchi di pasta continueremo dunque a trovare l’indicazione della provenienza del grano. Malgrado Bruxelles.