Il ruolo di ‘nanny’ e tate non è semplice. Ma come diventarlo, soprattutto di un certo livello? Ecco qualche curiosità in merito.
Le cosiddette ‘nanny‘ o le tate sono figure altamente qualificate e richieste per l’accudimento dei bambini appartenenti a un ceto sociale elevato come la Famiglia Reale o nuclei familiari agiati e ricchi. Costituiscono un importante punto di riferimento per l’infante fin dal primo anno di vita poiché se ne occupano 24 h su 24 h. Dopodiché subentra la tata, un’altra figura notevolmente referenziata, improntata all’educazione e alla formazione della personalità.
Ma qual è il meccanismo di selezione? Quanto guadagnano? Queste le domande più gettonate perciò ecco le risposte che potranno soddisfare tali curiosità, da parte di un’esperta e titolare di un’agenzia per tate nonché una preziosa testimonianza per addentrarci al meglio in questo magico e faticoso mondo di Mary Poppins.
‘Nanny’ e tate, ecco come divenire una baby-sitter super richiesta
Come ben illustra Renata Vrenna, la Direttrice di Demetra Care, un’agenzia per ‘nanny’ e tate, operativa anche in ambito internazionale, la figura della ‘nanny’ appunto ha una lunga esperienza alle spalle ed una formazione di tipo pedagogico. Inoltre, si specifica che la sua mansione, da puericultrice, è rivolta al bambino 24 h, per qualsiasi tipo di esigenza e in qualsiasi giorno, incluse le giornate di festa. Infine, si riportano alcuni dati statistici, sottolineando, ad esempio, che in Italia sono presenti almeno 200 figure di questa tipologia professionale.
Dopo il primo anno di età, fino ai tre, entra in scena la tata, definita come ‘educatrice’. A conclusione, dopo il terzo anno di età, c’è la baby-sitter che segue la famiglia ovunque vada o si trovi. Infatti, la Dottoressa Vrenna, in riferimento a quest’ultima figura, si esprime così: “svolge la mansione su chiamata, senza turni notturni. Una vita di lusso che si adegua a quella dei ricchissimi mamma e papà che cercano un referente che si occupi in tutto e per tutto dei loro figli“.
Ma qual è la loro cospicua retribuzione? Il loro guadagno annuo si attesta intorno ai 140 mila euro. Genericamente il corrispettivo varia in base all’esperienza maturata ma, comunque, una ‘nanny’ guadagna intorno ai 3000 euro al mese, tenendo conto dell’alta referenzialità e della continua presenza e costanza. Infatti, una testimonianza in proposito è data da Adele Bologna, una ‘nanny’ che così racconta: “viviamo in costante simbiosi con la mamma per quanto riguarda la cura del piccolo. Non ci fermiamo mai, poppate notturne comprese“. Ma qual è il segreto per essere una super tata? Ecco presto svelato.
I consigli di Renata Vrenna
Innanzitutto è necessario avere una consolidata esperienza e un’attitudine alla calma e alla pazienza. Il requisito di età minimo è il venticinquesimo anno fino ai 60/65 anni. Certo, è una professione che include meccanismi di selezione molto rigidi e non è semplice ma, come ha affermato Renata, “può essere un’importante opportunità lavorativa” per chi ama i bambini e intenda così acquisire una maggior preparazione in questo settore.
A tal proposito, oltre alle agenzie deputate al reclutamento di ‘nanny’ e tate, esiste una vera e propria università che forma in tal senso, situata a Londra. Si chiama Norland College ed è anche un’agenzia, al servizio delle famiglie, che propone formule di baby-sitting permanente, temporaneo o legato al periodo della maternità. Una grande occasione formativa e lavorativa allettante per diventare una super bambinaia.