Psicologia

La maturità spirituale arriva quando impari ad essere indipendente, grato per ciò che hai, a tacere e a non lamentarti

La maturità arriva quando impari ad accettare che anche tu puoi sbagliare e che ti devi scusare se fai un torto a qualcuno.

La maturità arriva, ancora, quando impari che cosa ti basta per essere non diciamo felice, ma soddisfatto sì, e non chiedi altro, non pretendi la luna e va più che bene così.

La maturità arriva quando impari a stare bene con te stesso. Se ti fai compagnia da solo è perché ormai sai che cosa vuoi e sai dove cercarlo. Non ti devi più sbattere in giro per trovare chissà cosa.

La fatica di cercare te stesso per fortuna te la sai lasciata alle spalle: è uno dei rari privilegi della maturità.

La maturità arriva quando impari a conoscere su chi puoi contare davvero e su chi invece è meglio non fare affidamento. Col passare del tempo i tuoi amici diventeranno sempre di meno.

Forse è triste, ma si tratta di un processo naturale, la vita è come un setaccio che separa il grano dal loglio, per così dire, ovvero gli amici veri da quelli solo occasionali e superficiali.

La maturità arriva quando diventi capace di metterti nei panni degli altri e quando riesci e evitare di dare facili giudizi. La vita di tutti quanti è complicata, difficile e spesso dolorosa e le prime impressioni spesso e volentieri sono fallaci. Meglio sospendere il giudizio che darne uno precipitoso e sbagliato, e magari rischiare di ferire qualcuno con delle parole malaccorte.

La maturità, infine, arriva quando una casa vuota non ti fa venire voglia di riempirla con tanti oggetti inutili che in realtà non ti servono affatto. Se hai raggiunto la consapevolezza di chi sei e di che cosa vuoi, non avrai più bisogno di riempire il vuoto con gli oggetti. Ti basteranno gli affetti che ti sarai conquistato e starai bene così.

La maturità spirituale arriva quando impari ad essere indipendente, grato per ciò che hai, a tacere e a non lamentarti

Invecchiare: ogni animale è in grado di farlo. Maturare è prerogativa dell’essere umano.
Solo pochi esseri umani rivendicano questo diritto.”

«L’uomo nasce per realizzare la vita, ma tutto dipende da lui; può perdere questa opportunità. Può continuare a respirare, a nutrirsi; può invecchiare e avviarsi verso la tomba, ma tutto questo non è vita: è solo una morte graduale. Dalla culla alla tomba… una morte graduale che dura settant’anni. E poiché sei circondato da milioni di esseri umani che periscono di questa lenta morte graduale, anche tu cominci a imitarli. I bambini imitano qualsiasi cosa venga fatta da chi li circonda, e noi siamo circondati dai morti.
Ebbene, innanzitutto devi comprendere che cosa intendo quando parlo di “vita”. Per me non significa semplicemente invecchiare, significa “maturare”. Sono due realtà assolutamente diverse.»

Maturità

La responsabilità di essere se stessi

(Osho)

Adriano

Lettore onnivoro e disordinato. Giornalista di cronaca locale e di tutto un po'. Scrivere è come una droga, ma almeno per quello non ti arrestano.

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