La soap turca “Daydreamer – Le Ali del Sogno” (“Erkenci Kus” in lingua originale) ha dietro di sé una storia molto interessante, non solo per quanto riguarda il profondo amore tra Can e Sanem; ma anche perché fa riferimento ad un mito: quello della Fenice, “l’araba Fenice“, com’è comunemente chiamata (l’aveva fatto lo storico greco Erodoto). Vogliamo parlarne, mettendolo ovviamente in correlazione alla vicenda che ha appassionato milioni di fan in tutto il mondo?
Viene subito chiarito, perché Can viene associato da Sanem all’albatro (lei lo chiama “Albatros”, ma è plurale!). E’ uno spirito libero e un uccello che vive anche alle Galapagos, come vorrebbe fare la protagonista di “Daydreamer“.
Però è anche un uccello monogamo, che si ferma, quando trova la sua compagna. Can farà la stessa cosa, fermandosi ad Istanbul, dopo tanti viaggi intorno al mondo (ciò non toglie che con Sanem, andrà anche alle Galapagos).
L’albatro è anche simbolo di cambiamento per le persone con cui ha a che fare. L’incontro con Can, infatti, farà maturare Sanem e le farà ampliare i suoi orizzonti al di la del suo quartiere.
Lei, invece, si sentirà come la mitica fenice, “l’uccello di fuoco”, ma anche “del mattino” (“erenci kus” significa proprio questo). Fa parte della mitologia greca ed egizia (è identificata con il dio Ra, il disco solare); se ne parla nella Bibbia e in ambito latino (per esempio nelle “Metamorfosi” di Ovidio”, in Tacito e Metastasio). Il suo motto è “Post Fata Resurgo”, “Dopo la morte risorgo” (dalle sue ceneri).
Se ne parla nella cultura indiana, cinese, giapponese, azteca, dei nativi americani del Dakota e in alchimia viene definita la “pietra filosofale”. La cita anche Dante nella “Divina Commedia”, per la precisione nel XXIV dell’Inferno 107 – 111: “Che la fenice more e poi rinasce e poi rinasce,
quando al cinquecentesimo anno appressa
erba né biada la sua vita non pasce,
ma sol d’incenso lacrima e d’amomo
e nardo e mirra sono l’ultime fasce”
La fenice è religiosamente un simbolo di Morte e Resurrezione (come Gesù!). Anche Sanem dovrà rinascere dalle proprie ceneri, dopo tutte le vicissitudini con Can! … E raccoglie per i suoi profumi le piante aromatiche, anche queste legate alla fenice.
Infatti, dopo aver vissuto almeno 500 anni (come spiega Dante) ma secondo alcune versioni della leggenda, mille, questo uccello sente che la morte si avvicina e si fa bruciare dal sole in un nido a forma di uovo fatto anche di erbe aromatiche, poi diventa una sorta di larva e risorge appunto dalle proprie ceneri.
Il libro che alla fine Sanem scrive, è intitolato “La Fenice e l’Albatro” (Zümrüdüanka ile albatros” in turco). E’ dedicato a Can, che l’autrice chiama semplicemente “Albatros”, esprimendo tutta la sofferenza che l’ex fidanzato le ha lasciato andandosene. L’Aydin parla di “sogni infranti e pagine bruciate”. E’ un libro vero, che potete trovare anche su Amazon!