Una piccola storia molto italiana
A questo mondo ci sono molte zone in cui i gatti regnano sovrani. Basti pensare all’isola nipponica di Aoshima, dove i felini superano di dieci volte gli umani, o al foro romano, dove ci sono gattoni che se potessero parlare ci racconterebbero che i loro antenati andavano per topi già ai tempi di Giulio Cesare.
Ma quelle sono tutte situazioni, come dire, informali, in cui la convivenza è di fatto, ma non di diritto, se così possiamo esprimerci.
Ebbene, in Italia c’è un paese che è stato pensato per i mici e dedicato ai felini fin dall’inizio: si chiama – senza troppa fantasia – Paese dei Gatti e si trova in una delle frazioni di un paesino in provincia di Udine, Prepotto.
Trentuno gli abitanti della frazione. Di questi solo due sono censiti come umani, tutti gli altri fanno miao.
Ma Prepotto non è il solo paese in Italia ad essere interamente dedicato al “Felis silvestris catus”, ovvero il gatto domestico.
In Piemonte, infatti, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, c’è un altro “paese dei gatti”: si chiama Brolo, ma come paese dei gatti è piuttosto sui generis, perché in realtà i “gatti” qui sono dei cristiani.
Si tratta di una storia molto italiana di piccolissime patrie che si fanno la guerra tra loro: l’eterno micro-campanilismo italico.
Tutta nasce con una seduta del consiglio municipale del 10 ottobre 1756: in quell’occasione Brolo chiese di essere separato, dal punto di vista ecclesiastico, dalla parrocchia di San Biagio di Nonio e diventare così una parrocchia per conto suo.
Al che si ribatté con scherno che quando Brolo sarebbe diventata parrocchia, i topi avrebbero messo il mantello (“Quand al vien parrocchia Brol, al ratt metarà su el friol”).
Ebbene, a dispetto dello scherno e della derisione, un giorno del 1767 Brolo riuscì davvero a diventare parrocchia autonoma (di Sant’Antonio Abate).
Il giorno dopo i suoi abitanti inchiodarono un topolino alla porta di uno dei maggiorenti di Nonio. Allo sfortunato animaletto avevano messo un mantellino.
Chiaro il messaggio: i gatti – i residenti di Brolo – avevano finalmente cacciato i topi – gli abitanti di Nonio – dal loro paese.