Capita spesso che le grandi domande in cucina si affastellino in testa, privandoci anche del sonno, una su tutte è: esiste un tempo massimo per consumare le marmellate conservate in frigorifero?
Ebbene sì, ma la risposta non è così lineare! Innanzitutto, se trovate muffa all’interno, gettate l’intero barattolo, senza salvare la parte non colpita, perché ne è stata comunque contaminata. Controllatele sempre accuratamente e non illudetevi che, cuocendole come farcitura di crostate e biscotti, si sanifichino. Esistono famiglie di batteri che resistono anche alle altissime temperature. Assicuratevi, quindi, con estrema cautela che il cibo che assumete o cucinate sia integro ed intatto, ne va della salute vostra e dei vostri cari.
Ora, torniamo a bomba, e vediamo nel dettaglio come è meglio comportarsi di fronte alle confetture aperte e conservate in frigorifero.
Curiose? Iniziamo!
Per avere certezza circa l’assenza di tossine e funghi nelle marmellate conservate in frigorifero, annotatevi sempre il giorno dell’apertura su un biglietto e attaccatelo al barattolo, in modo da poter tener presente il numero di giorni trascorsi. Infatti, per ogni tipo di confettura esiste un tempo ben determinato. Normalmente, sulla confezione, dovreste trovare le tempistiche precise, ma qualora assenti regolatevi così:
La muffa che potrebbe svilupparsi sulla superficie o al suo interno trova un ambiente idoneo appena il contenuto, prima sottovuoto, viene a contatto diretto con l’aria. Da questo momento in poi, il prodotto diventa potenzialmente pericolo, perché alcuni batteri sono invisibili a occhio nudo, ma decisamente nocivi. Conservarli ad una temperatura inferiore ai 4° consente di metterli al riparo dall’attacco di microorganismi per un tempo più prolungato, ma non infinito. Quindi, ponete massima attenzione e non spingetevi oltre, ne va del vostro benessere!