I frati fritti sono dolcetti golosissimi di pasta lievitata. Devono il loro nome, forse, alla forma che ricorda le chieriche dei monaci. Non confondeteli con le ciambelle, sono molto di più!
Secondo alcuni sono tipici della cucina sarda, ma altri, i toscani, ne rivendicano la paternità. Con buona pace per il campanilismo tipico italiano, noi di Non Solo Riciclo, abbiamo rinunciato ad entrare in merito, ma non a scovare la ricetta, quella il più possibile vicina all’originale, gelosamente custodita e tramandate da madre in figlia.
Curiose? Iniziamo!
Frati fritti: ingredienti e preparazione
Per questi dolcetti, procuratevi:
- farina di tipo, 500 g
- acqua tiepida, 300 ml
- zucchero, 50 g
- olio di semi, 80 ml
- lievito di birra, 3 g
- sale fino, 1 presa
- limone biologico, 1 solo la scorza
- olio per friggere, 800 ml
- zucchero semolato per decorare, 100 g
Setacciate la farina direttamente in una ciotola ampia e capiente o nella planetaria se ne possedete una. Aggiungete lo zucchero, il lievito, grattugiate la buccia del limone e azionate le fruste. Mentre amalgamate, versate a filo prima l’olio, poi l’acqua e attendete che i liquidi vengano assorbiti, unite anche il sale e proseguite a lavorare l’impasto per una decina di minuti.
Quando risulterà sodo e ben compatto, avvolgetelo in un canovaccio pulito e lasciatelo lievitare per 3 ore almeno nel forno spento, ma con la lucina accesa.
Quando avrà raddoppiato il suo volume, riprendetelo e suddividetelo in tocchetti di 90 grammi l’uno.
Ungete il piano di lavoro e le mani, quindi lavorate ogni pezzo a filoncino, unite le estremità per realizzare dei cerchi di 10 centimetri di diametro l’uno. Sigillate bene i lembi. Proseguite fino a terminare tutti gli ingredienti.
Nel mentre, mettete a scaldare l’olio in un tegame alto e capiente, con il fondo spesso adatto alla frittura. Quando arriva al punto di fumo (circa 170°), immergete poche ciambelle alla volta, cuocetele per 3 minuti per lato. Prelevatele con la schiumarola una volta ben dorate e passatele nello zucchero semolato quando sono ancora calde, dopo averle tamponate con la carta assorbente.
Assaporatele subito, per un affondo nel piacere.
Buon appetito!