L’Osservatorio delle Famiglie Contemporanee, promosso da Prénatal Retail Group e BVA DOXA hanno svolto un’indagine sulla propensione alla genitorialità.
Tale ricerca ha coinvolto un campione di soggetti tra i 25-40 anni non genitori, equamente divisi tra uomini e donne nonché ripartiti a livello geografico (Nord, Sud, Centro, Isole).
Ma addentriamoci subito nel merito di tale indagine, riportando anche qualche dato statistico.
C’è voglia di cicogna nell’aria, tenendo presente che nel 2020 la natalità, nel nostro Paese, ha toccato il minimo storico con un calo del 3,8% rispetto all’anno precedente.
Infatti, il 74% di soggetti “non genitori” vorrebbe un figlio nel prossimo futuro e il 45% lo vorrebbe nei prossimi due anni.
Ma non è finita qui perché alla domanda sul numero dei figli desiderati, il 46% ha risposto che ne vorrebbe almeno due, crescendoli in una città medio-piccola (il 26% degli intervistati) o al mare ( il 38% di cui il 52% risiede nelle Isole e al Sud).
L’indagine sulla propensione alla genitorialità prosegue concentrandosi su quale sia il budget per poter accudire un figlio ed è risultato che il 32% sia convinto che si oscilli tra i 3000 e i 6000 euro all’anno.
Ma quali saranno le motivazioni che portano a voler avere un bambino?
I pro più gettonati sono il desiderio di maternità/paternità e la gioia di costruire una famiglia.
I contro sono l’instabilità economica/lavorativa e il non avere un partner stabile.
Come si evince, l’instabilità affettiva e la mancanza di aiuti concreti sono davvero determinanti nonché anche l’attuale emergenza sanitaria che influisce sul fatto di avere o non avere figli (riguarda una piccola parte del campione, circa il 19%).
Infine, un dato significativo e che porta a riflettere in quanto circa l’84% delle donne sostiene che un figlio possa essere un ostacolo alla carriera professionale.
E’ vero, diventare genitori è un grande impegno e una responsabilità ma possiamo definire un figlio come un ostacolo?
Ebbene! In questo scenario, entra in campo Prénatal che ha lanciato un programma di formazione che rende le abilità genitoriali uno strumento di crescita professionale.
Al momento, è riservato a tutti i clienti Prénatal, muniti di Vip Card ma l’obiettivo è quello di renderlo fruibile a chiunque sia interessato.
Non solo: lo si vorrebbe estendere anche alle Aziende che vogliano investire sulla formazione dei loro dipendenti.
Tale programma è costituito da 9 moduli didattici, con i loro relatori che si andranno a illustrare.
Nel nostro viaggio inerente la propensione alla genitorialità, si propone come primo modulo la Comunicazione e l’Ascolto.
il suo relatore è Lorenzo Cantoni, Professore ordinario di Scienze della Comunicazione, presso l’Università della Svizzera Italiana e Direttore dell’Istituto di Tecnologie Digitali per la Comunicazione.
Si tratterà dell’importanza delle parole e dell’ascolto come elemento comunicativo fondamentale.
Il secondo modulo è tenuto da Vittoria Cesari Lusso che appartiene alla Federazione Svizzera degli psicologi ed è titolare di insegnamento per la formazione dirigenti di istituzioni formative e Mediatori scolastici.
Si parlerà, ad esempio, delle differenze culturali e modalità di provare empatia, dei suoi elementi costitutivi, delle interazioni precoci con i bambini e la funzione dei neuroni specchio.
Il terzo modulo è guidato da Maria Novella Bugetti, Professore associato presso il Dipartimento di Studi Internazionali, Giuridici e Storico-Politici all’Università degli Studi di Milano;
Sara Greco, Professoressa Assistente Senior di Argomentazione presso l’Istituto di Argomentazione, Linguistica e Semiotica. Insegnante di Comunicazione verbale presso Università della Svizzera italiana.
Principalmente, i temi trattati saranno, la gestione del conflitto, appunto, affinché esso possa divenire una risorsa e il dialogo.
Il quarto modulo è gestito da Luca Botturi, Professore presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana;
Monica Landoni è docente presso la facoltà di Scienze Informatiche presso l’Università della Svizzera Italiana;
infine, Katharina Lobinger, Professoressa presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università della Svizzera italiana.
Si illustrerà, ad esempio, il rapporto tra l’esperienza digitale e il bambino nonché la modalità di gestione da parte dei genitori.
Un percorso formativo stimolante che porta alla consapevolezza del gioco, nel suo essere “definitorio”, i suoi elementi caratteristici e la relazione che interpone tra gli individui.
E’ supervisionato da due relatori: Maurizia Sereni, Story editor presso una casa di produzione televisiva;
Stefano Tardini, Direttore esecutivo dell‘eLab, il servizio di eLearning dell’Università Svizzera Italiana e docente in tale Università presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione nonché facilitatore certificato LEGO® SERIOUS PLAY.
Un’altra splendida parola di cui verrà trattato, ad esempio, il suo significato, la capacità di reinventarsi e il rapporto tra l’ozio e il processo creativo.
Tale modulo sarà seguito da Roberto Diodato che insegna Estetica all’Università Cattolica del Sacro Cuore e alla Facoltà di Teologia a Lugano.
E’ importante saper accogliere i cambiamenti della vita, soprattutto dopo la nascita del proprio figlio, ad un livello emotivo e personale.
Anche a livello aziendale possono sorgere cambiamenti per motivi estrinseci (ad esempio, il fenomeno della digital transformation) oppure per motivi intrinseci.
I due relatori di tale argomento sono: Mariolina Ceriotti Migliaresem che è un medico, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta;
Alessandra Zamparini, docente e ricercatrice Post-Doc all’Istituto di Marketing e Comunicazione Aziendale dell’Università della Svizzera Italiana.
Questo ottavo modulo è guidato da Mauro Manconi.
Egli è Caposervizio di Neurologia e responsabile del Centro del sonno e dell’epilessia presso il Neurocentro della Svizzera Italiana nonché docente alla Facoltà di Scienze Biomediche dell’Università della Svizzera Italiana e Università di Berna.
Si parlerà, tra gli altri, dello stress (o “distress”) definendo le sue cause e analizzando la gravidanza come possibile situazione di stress endogeno.
Quest’ultimo modulo è tenuto da Rosalba Morese, docente presso la Facoltà di Comunicazione, Cultura e Società all’università della Svizzera Italiana.
Si tratterà del concetto di “rete” e come svilupparlo e ampliarlo in ambito professionale.
Ma non solo: si analizzerà anche il significato di “cervello sociale” con particolare riferimento ai genitori nonché dei rapporti umani e di come la tecnologia li influenzi, creando altri tipi di relazioni.
A seguito dell’indagine inerente la propensione alla genitorialità, il programma Parental Skills @ Work costituisce una svolta.
Certo, è difficile pensare che le abilità genitoriali possano essere un arricchimento del cv ma ben vengano questi strumenti che aiutano e recano maggiore consapevolezza.