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Guarda cosa può causare una stufetta alla tua pelle, non si scherza: non la usare così, rischi grosso!

Che cosa succede a fronte di un’esposizione prolungata alla stufetta elettrica e le fonti di calore classiche in uso in inverno? Scopriamolo insieme.

Guarda cosa può causare una stufetta alla tua pelle, non si scherza: non la usare così, rischi grosso!

Durante l’inverno, il freddo ci porta a cercare costantemente fonti di calore: dai termosifoni ai caminetti, fino ai moderni termoventilatori. Questi ultimi, però, possono nascondere insidie per la pelle. Infatti, le fonti di calore diretto, se usate a lungo e a stretto contatto con la pelle, possono causare una condizione chiamata eritema ab igne, nota anche come “sindrome della pelle tostata” o “macchie di fuoco”.

Questa dermatosi, in passato, colpiva spesso chi lavorava vicino al calore, come fornai e cuochi, ma oggi è riemersa a causa dell’uso prolungato di dispositivi moderni come termoventilatori, coperte elettriche, sedili riscaldati e computer portatili. L’eritema ab igne deriva da una continua esposizione della pelle a fonti di calore moderate e persistenti; il suo nome, che in latino significa “rossore da fuoco”, descrive perfettamente il suo effetto visivo: una rete di macchie rosse o marroni che si intrecciano sulla pelle, creando un disegno che ricorda un merletto.

Quali sono i sintomi?

Un caso risalente al 2020 ha evidenziato la serietà del fenomeno: una donna di 48 anni, preoccupata per alcune lesioni cutanee sulle gambe, si è rivolta al medico. Dopo un’accurata valutazione, si è scoperto che le macchie erano dovute all’uso prolungato di un termoventilatore posizionato sotto la scrivania, una pratica comune tra chi lavora in ambienti freddi.

L’eritema ab igne è difficile da riconoscere subito, poiché i suoi sintomi possono essere confusi con altre condizioni cutanee o addirittura con segni di cancro alla pelle, rallentando così una diagnosi precisa. Il sintomo distintivo è una rete di macchie rossastre o marroni simile a un motivo a pizzo, che inizialmente si presenta rosata e può scurirsi con il tempo fino a diventare viola o marrone.

Oltre all’aspetto estetico, il disturbo può causare prurito, bruciore e, in alcuni casi, formicolio. La condizione colpisce con maggior frequenza le donne di mezza età, specialmente se in sovrappeso. Nei casi più severi, le lesioni possono lasciare cicatrici permanenti e, se non trattata, questa esposizione cronica al calore potrebbe persino aumentare il rischio di tumori cutanei. Tuttavia, è rassicurante sapere che l’eritema ab igne tende a migliorare spontaneamente se si interrompe l’esposizione al calore.

Come prevenire questo problema alla pelle?

Per prevenire l’eritema ab igne è importante adottare alcuni semplici accorgimenti. Prima di tutto, mantenere stufe e termoventilatori a una distanza sicura dalla pelle, sia a casa che al lavoro, evitando il contatto diretto che può risultare dannoso.

Per quanto riguarda le coperte elettriche o i termofori è meglio regolarli alla temperatura più bassa possibile e limitare il tempo di utilizzo, poiché un uso eccessivo può essere aggressivo per la pelle.

Se i sintomi dell’eritema ab igne sono già presenti esistono trattamenti dermatologici che possono aiutare. Le creme a base di retinoidi, derivati della vitamina A, sono spesso utilizzate per favorire la rigenerazione della pelle, anche se non sono indicate per le donne in gravidanza o allattamento. Trattare tempestivamente la pelle e interrompere l’esposizione al calore rappresentano le misure più efficaci per evitare complicazioni.

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Maria

Classe 1966, vanta una storica esperienza nella realizzazione di video tutorial e guide legate al mondo del fai da te e del riciclo creativo. Nel 2018 ha deciso di fondare il proprio portale di informazione relativo ai temi a lei tanto cari, col fine nobile di limitare gli sprechi e foraggiare il riuso creativo.

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