I fiori buoni da mangiare: scopri con noi quali sono.
I fiori eduli
Strano ma vero, alcuni fiori sono buoni da mangiare. In effetti non sono poche le varietà di piante che per sapore, profumo o proprietà salutari possono entrare nella dieta.
Qui di seguito in particolare ti parliamo dell’ibisco, dei denti di leone, della lavanda e del nasturzio.
Vediamoli.
Con un latinismo, i fiori buoni da mangiare si definiscono anche eduli. Di solito migliorano l’aspetto e il sapore di qualunque cibo e il continuo aumento delle vendite di questi fiori in tutto il mondo indica che i consumatori apprezzano davvero.
Le piante di ibisco producono fiori di grandi dimensioni e per solito attecchiscono bene nei climi tropicali e subtropicali di tutto il pianeta. Va detto che esistono centinaia di specie diverse di di ibisco, ma la varietà edibile che va per la maggiore è la rosella, oppure, in gergo strettamente botanico, Hibiscus sabdariffa.
Si diceva che i fiori di ibisco sono molto grandi: in effetti possono arrivare a 15 centimetri di diametro e si trovano in un numero molto ampio di colori, per esempio rossi, bianchi, gialli e in varie sfumature di rosa.
Per lo più l’ibisco lo coltivano per scopi ornamentali, ma possiede anche qualità culinarie e medicinali. Il fiore lo si può mangiare direttamente dalla pianta, ma di solito lo si trova inserito in infusi per il tè, condimenti vari, marmellate e anche insalate.
Per quanto riguarda le sue virtù medicinali, ci sono studi secondo i quali avrebbe la capacità di ridurre la pressione del sangue e anche il colesterolo.
A differenza di quelli di ibisco, questi sono fiori piccoli e di un giallo squillante. Contengono sostanze dall’effetto antiossidante e non sono la sola parte commestibile della pianta.
In effetti ogni parte del dente di leone è mangiabile, comprese foglie, steli e radici. I modi in cui si possono assaporare sono moltissimi. Anche crudi, volendo, oppure in insalata.
Ma la morte loro, se così si può dire, è quando vengono impanati e fritti. Ma possono anche essere adoperati per farci gelatina e vino. Volendo si possono anche stufare, il che dimostra la loro grande versatilità in cucina.
La lavanda è una pianta legnosa e floreale che ha la sua origine nell’Africa del Nord e mediterranea. I suoi bei fiori viola sono molto piccoli ma anche molto abbondanti.
“E intanto, nell’ombra dei loro armadi/tengono lini, e vecchie lavande”: così cantava Paolo Conte nella sua immortale “Genova per noi” e quei due versi rimandano per l’appunto alla inconfondibile fragranza della lavanda, quel suo profumo che è come un’impronta digitale, una madeleine olfattiva che ha segnato le nostre nonne.
Colore e aroma rendono la lavanda particolarmente gradita e desiderabile. Non a caso, la troviamo in un gran numero di alimenti e preparazioni: dolci da forno, sciroppi, infusi, liquori, tisane e quant’altro. Un suo ulteriore vantaggio culinario è che si sposa bene sia col dolce che col salato.
Del nasturzio si possono mangiare sia le foglie che i fiori e si possono gustare sia crudi che cotti. Hanno un sentore di pepe, speziato, molto adatto a torte, pasticcini e insalate. E il nasturzio non è solo un ingrediente versatile, è anche nutriente e possiede proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.