Il cervello addominale governa le emozioni, metabolizza le ansie, assorbe le preoccupazioni e lancia segnali che la psicosomatica sa ben riconoscere. Nel parlare comune, troviamo antichi proverbi, frasi fatte relative all’apparato digerente che celano un substrato scientifico di altissimo valore sociale e culturale: “avere le farfalle nello stomaco“, “stare sullo stomaco“, “avere lo stomaco di...”, “avere un macigno sullo stomaco…“, sono tutti detti di uso quotidiano che individuano nell’addome la sede dei sentimenti più profondi, viscerali appunto. Curiose di sapere come questo si rifletta sul nostro modo di vivere? Iniziamo!
Non è solo predisposto a digerire alimenti di ogni tipo, il nostro stomaco deve occuparsi anche di metabolizzare inquietudini e stress, con conseguenti effetti negativi sul nostro benessere. Oltre alle funzioni vitali, infatti, si fa carico di stati emotivi, funzionando esattamente come il cervello vero e proprio: viene colpito da tensioni e affanni, quelli che accumuliamo nell’arco del giorno, che ci turbano di notte, che ci attanagliano la vita, e si gonfia.
Quando ci agitiamo, infatti, ingeriamo inavvertitamente molta più aria del necessario mentre respiriamo; non riusciamo poi ad espellerla dal naso o dalla bocca e la intrappoliamo nell’addome. Il ventre si irrigidisce, la muscolatura si contrae e andiamo incontro a spasmi, dolori, bruciori, diarrea o stitichezza. Secondo recenti ricerche scientifiche, inoltre, l’addome sarebbe provvisto di “memoria” per cui le nostre inquietudini si fisserebbero, lasciando strascichi anche a distanza di tempo: ad esempio chi soffre di colon irritabile, molto probabilmente ha dovuto combattere con le coliche tipiche dell’età pediatrica.
Anche il nostro apparato digerente, come quello neuronale, rilascia sostanze psicoattive come la serotonina, la dopamina, che influenzano notevolmente i nostri stati d’animo. Le cellule di stomaco e cervello, infatti, si cambino informazioni e collaborano nella gestione dell’ormone del benessere. Un aumento eccessivo di serotonina in momenti acuti di stress ha delle conseguenze negative sul funzionamento del nostro apparato digestivo, che tende a gonfiarsi e ad irrigidirsi, provocandoci dolore e malessere.
Contattate il vostro medico di base per individuare le ragioni di una vostra eventuale condizione di salute non ottimale e per escludere altre patologie! Una volta stabilito che il vostro malessere dipende da un eccessivo carico di stress ed emozioni, dovete imparare a gestire i vostri stati d’animo, lavorando su voi stesse dal punto di vista psicologico e fisico. Trovate una valvola di sfogo, ognuna di noi sa quale sia la strada giusta per evadere e sganciarsi da pressioni continue ed annichilenti. Una passeggiata? Jogging? La lettura? Yoga? Un tè con le amiche? Ascoltare musica? Cantare a squarciagola? Cucire o lavorare a maglia? L’arte del riciclo? Siete nel posto giusto al momento giusto! Sbizzarritevi e ritroverete presto il vostro buon umore!