Suvvia quante volte vi siete poste questa domanda: perché a guardare la pentola in attesa di buttare la pasta, l’acqua sembra non voler bollire mai? E capita la stessa cosa, mentre si aspetta che salga il caffè dalla moka! Si sta lì ad attendere che giunga il momento tanto agognato, quasi invano! Per quale ragione? Eppure il tempo scorre inesorabilmente e sempre nello stesso modo!
A tutto c’è una spiegazione e questa volta è una disciplina scientifica a rispondere! Curiose? Iniziamo!
Perché a guardare la pentola l’acqua non bolle mai?
Chiudete gli occhi un attimo e soffermatevi su una scena più volte vissuta.
Sul sfondo, una cena tra amici: gli ospiti seduti a tavola chiacchierano amabilmente, ma ormai l’ora di rifocillarli è suonata da un po’.
Voi andate e venite dalla cucina, controllate continuamente se l’acqua bolle, per poter buttare finalmente gli spaghetti; ma lei ostinatamente continua a essere quieta e non da segni di voler compiere il suo dovere. Intanto, a tavola, qualcuno pone la fatidica domanda: “chissà come mai, se continuiamo a guardare la pentola, il bollore non arriva mai?”. Che nervoso!
La prossima volta saprete rispondere ed in maniera scientifica.
A spiegarcelo è la psicologia. La disciplina che osserva la mente umana ha individuato la soluzione a questa molesta sensazione: quanto più ci concentriamo su un problema, tanto più il tempo si dilata apparentemente all’infinito. Quando ci distraiamo, invece, sembra scorrere in un lampo.
Se non ci focalizziamo sull’attesa in maniera insistente e maniacale, ma distogliamo l’attenzione e ci facciamo coinvolgere da qualcos’altro che sia il cellulare, un buon libro, il lavoro, i figli, i minuti si susseguono senza che ce ne accorgiamo.
Ed è quello che ci accade quando aspettiamo che l’acqua inizi a bollire, continuando a fissare la pentola. In quel momento preciso, i secondi ci paiono eterni, o almeno assai più dilatati di quanto siano in realtà. Quando invece siamo affaccendati, non ci accorgiamo neppure che è già passato l’istante esatto in cui è iniziata l’ebollizione. Semplice, no?!