Tuo figlio ha scelto te come madre.
E se i bambini scegliessero i loro genitori? Pensaci, la suggestione è affascinante. Anime che attraversano gli abissi del tempo e dello spazio e a un certo punto scelgono di incarnarsi in un tempo e in un luogo.
E la scelta ovviamente passa per quel babbo e quella mamma. Può essere che le anime attraversino innumerevoli esperienze che poi dimenticano, ma che lasciano comunque una qualche traccia inconscia.
È un po’ la concezione indiana della metempsicosi, per la quale dopo la morte l’essenza vitale di una persona trasmigra in un altro corpo. In Occidente questa concezione fu fatta propria a suo tempo dal pensiero greco, passando per l’orfismo orientale. La troviamo per esempio in Empedocle, Platone e Plotino.
Tuo figlio ha scelto te come madre
Si dice che le anime che erano legate dall’amore si ritrovino prima o poi, in questo viaggio infinito attraverso un inesausto ciclo di morte e rigenerazione.
E insomma, ci piace pensare che niente in questa vita accada per caso e che il fatto che tu che leggi sia nato da tua madre e tuo padre sia frutto di una scelta d’amore fatta in un tempo lontano e sconosciuto ma che riverbera i suoi effetti in questo tempo, come un’onda che si genera da un lato dell’oceano e percorre tutto l’abisso del tempo fino alla sponda del qui e ora.
Nasco da te perché ti ho scelto da sempre. Perché ti amo da sempre. Perché non poteva essere altrimenti, perché l’alternativa è così spaventosa – che tutto accada per caso, che non siamo che atomi che vibrano nel tessuto dello spazio-tempo – che non riusciamo neanche a pensarci.
Perché in definitiva forse Democrito (“colui che il mondo a caso pone”) aveva ragione, anzi, probabilmente è così, ma a noi piace pensare che invece avesse torto.
Perché altrimenti il cuore “si spaura”.